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Orto #02 - BARCHE SE’

territorio:
Frosinone

Il podere Criscuolo-Sangiorgio, situato nella Valle Fredda, permette di sperimentare l'apertura all'uso pubblico di uno spazio privato.
La Valle Fredda, un cuneo di verde che parte dal fiume Cosa e sale fino al centro storico nella parte alta della città, una volta era coltivata ad orti i cui prodotti venivano venduti nella Piazza delle Erbe del centro storico. Oggi sopravvivono solamente una decina di orti, mentre gli altri terreni sono abbandonati e colonizzati dalle specie invasive, soprattutto acacie e rovi. Per la sua collocazione e per la permanenza di alcuni orti questa Valle è stata scelta come luogo di sperimentazione della Città degli Orti.
Fin dal 2010 il terreno offerto dai Criscuolo-Sangiorgio è stato coltivato con gli utenti del Centro Diurno "Orizzonti Aperti". La scelta di avviare una collaborazione con una delle strutture del Dipartimento di Salute Mentale di Frosinone è nata dal proposito di sperimentare relazioni tra persone con disagi psichici e i cosiddetti sani. I muri fisici dei manicomi sono crollati ma quelli mentali sono rimasti così attivi nel corpo sociale da rendere invisibili coloro che soffrono di questi disagi; queste persone, evitate se si incontrano per strada, finiscono col vivere relazioni soltanto tra le mura domestiche e con coloro che manifestano le stesse patologie.
Le Comunità Terapeutiche e i Centri Diurni,
nonostante tutte le attività a scopo integrativo, sono dei ghetti dove intrattenere, ma anche nascondere, persone con problemi che si preferisce non vedere.
L'impianto dell'orto realizzato con il Centro Diurno "Orizzonti Aperti" comporta un'attività in cui gli utenti del centro e i normali cittadini operano assieme nella coltivazione dell'orto. La necessità di avviare un processo di assunzione di responsabilità nella cura delle piante porta alla realizzazione di piccoli orti individualizzati. La presenza di un canneto, la scelta dell'agricoltura sinergica e la individualizzazione degli spazi trova una risposta formale nella creazione di bancali a forma di barche. Ogni utente che lo desidera, con la collaborazione di tutti gli altri, costruisce la sua barca-orto. La barca da coltivare diventa metafora della coltivazione del proprio sé, del viaggio alla ricerca della propria rotta e del proprio approdo. Da ciò il nome Orto BARCHE SE'.
Le barche oggi in produzione sono dodici, quante le persone che hanno coltivato in questi anni.
L'apertura dell'orto alla città, e anche ad altre strutture del Dipartimento Salute Mentale, è stata praticata attraverso colazioni, pranzi e feste nelle quali si consumavano i prodotti dell'orto. Il terreno Criscuolo-Sangiorgio, compreso il frutteto e il bosco, si è poi arricchito di opere che riproducono in forme simboliche il segno della barca, di opere che arredano le aree ricreative e di incontro, di opere che impreziosiscono l'estetica dell'orto.
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