zerotremilacento
Coltivare con la natura-l'orto giardino biologico

tenuto da:
Camillo Salvatore

luogo:
Frosinone - Sala Conferenze Villa Comunale

data:
23.04.2008, ore 17.00

durata:
tre ore

Qual è la visione che abbiamo davanti pensando ad un orto giardino da realizzare? Quali risorse bisogna mettere in campo? Quali risultati pensiamo di poter ottenere?
E perché dovrebbe essere biologico: con ciò si rischia forse di tornare indietro rinunciando ai benefici del progresso o piuttosto di andare oltre ed avanti cogliendo le sfide di uno sviluppo sostenibile?
La risposta sta nella nostra cultura e nella nostra visione del mondo. Una cosa è certa: la visione di un orto giardino biologico ci porta a coniugare l’estetica con l’utile, il bello con il sapore e la genuinità. La coltivazione non viene improvvisata ma progettata e programmata con cura: non coltivazioni intensive, ma consociazioni e, naturalmente, rotazione delle colture; non brutalizzazione ma cura del terreno.
Si tratta di costruire un sistema equilibrato. Si raccoglie acqua piovana (se non si ha un pozzo), si organizza la produzione di composto (riciclando di conseguenza tutto l’umido altrimenti rilasciato come rifiuto), si preparano semplici concimi organici con macerati di erbe, si utilizzano tutte le conoscenze disponibili per la difesa naturale delle colture.
Il terreno viene lavorato con lo scopo di aiutare la formazione di humus che poi va protetto e nutrito secondo il principio “nutrire il terreno per nutrire le piante”.
L’utilizzo della risorsa acqua viene anch’esso programmato, quasi centellinato, preparandosi ad affrontare i periodi di siccità.
Non si cercano scorciatoie: la quantità viene ricercata ma non a scapito del sapore o della genuinità; viene valorizzato il bello.
Lo schema di orto giardino biologico proposto è una sperimentazione, da affinare anno per anno, con la quale si cerca sia di comprendere delle tecniche (per la consociazione, per la produzione di composto, per la protezione ed il nutrimento dell’humus) sia di fornire gli strumenti per valutare le quantità (quanta produzione, quanta acqua, quanto composto).
Partecipare alla sperimentazione significa non tanto ricalcare fedelmente lo schema proposto (che è solo uno dei tanti possibili) quanto non rinunciare a nessuna delle potenzialità che il biologico mette a disposizione, cercare di conoscere quello che si fa e perché lo si fa, in una parola coltivando “con” la natura.

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