zerotremilacento
ORTO GIARDINO. Vitalità di una metafora e di una pratica

tenuto da:
Margherita Levorato

luogo:
Frosinone - Sala conferenze della Villa Comunale

data:
28.03.2008, ore 16.30

Con questo incontro l’associazione zerotremilacento offre una ulteriore occasione di approfondimento di uno dei temi che caratterizzano il progetto iniziato nel 2006.
Il tema è quello del giardino che, come punto focale dell’incontro Uomo-Natura-Cultura, era stato oggetto dello studio portato avanti per un decennio dal progetto Dopopaesaggio.
Tale progetto, unitamente ad un breve panorama dell’arte contemporanea - dalla Land Art all’Arte Pubblica Relazionale - fu presentato durante l’incontro con Claudia Paludetto, nel dicembre 2006.
A conclusione di tale incontro fu introdotto quello che poi si è definito come il progetto “Città degli Orti”, cioè una serie di immagini che documentavano la forte presenza di orti all’interno della città di Frosinone. Una presenza che poteva essere estetizzante per il tessuto urbano e identitaria per la città stessa.

E’ in questa ottica che l’associazione zerotremilacento ha invitato una studiosa del giardino quale Margherita Lavorato, membro del “Gruppo Giardino Storico” di Padova, perché
introducesse il fondamento storico e le valenze più attuali di questa figura, spesso vilipesa nel nostro territorio, che è il giardino di utilità, cioè l’orto.

Contenuto della relazione
La matrice produttiva e ri-produttiva dell’orto, in senso fisico e rappresentativo, è presente, con alterne vicende, in tutta la storia del giardino, in quella dell’arte e nella letteratura. Anzi si può dire che il giardino è originariamente un orto-frutteto, nel mito e nella realtà. Il giardino dell’antica Grecia, l’hortus dei romani, quello dei monasteri medioevali, i verzieri e i pomari del rinascimento, sono luoghi di abbondanza e diletto, specchi di mondi sognati, di Eden perduti, di virtù e saggezza perseguite, di produzione intellettuale e affinamento dello spirito.
Questa dimensione in qualche modo “terapeutica” o comunque dilettevole dell’orto giardino è una riscoperta recente, dopo una lunga fase del suo relegamento in posizione separata e subordinata rispetto a una concezione giardinistica sempre più tendente all’aspetto rappresentativo o, come dimostrano purtroppo tanti esempi odierni, vuotamente ornamentale, indicativo di un presunto status.
Superata la fase della necessità alimentare, sono entrati in gioco nella contemporaneità altri fattori che ne spiegano il crescente sviluppo, non da ultimo il desiderio di ‘campagna’ nelle grandi città, con i
suoi risvolti ecologici e sociali. Ciò spiega l’incremento di rifacimenti, restauri, nuove progettazioni, soprattutto in Francia, di jardins-potagers, la diffusione di orti sociali o comunitari, di cui la Germania vanta un’antica tradizione, e che dagli anni Settanta-Ottanta del secolo scorso sono oggetto di grande mobilitazione e attenzione negli USA. Paradossalmente questa figura che in Italia vanta un’antica e nobile tradizione, e mai scomparsa dalla nostra tradizione contadina, sta riacquistando recentemente vitalità attraverso la sua importazione da altri Paesi da parte di agguerrite e vivaci élites.

Al termine dell'intervento di Margherita Levorato, Luca Oropallo e Anna Maria Tanzi presentano l'indagine conoscitiva cha, individuando nel tessuto urbano di Frosinone la massiccia presenza di orti e la resistenza di ampie zone agricole, ha portato alla formulazione del progetto "La Città degli Orti".

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